RIFUGIO
TAGLIAFERRI
A
sud del lago Belviso, attraversato l'ultimo ponte, si procede per breve tempo
lungo la strada che termina in prossimità di una baita a q 1.514. Qui
inizia il sentiero vero e proprio, ora allargato, che segue la sponda destra
della Valle di Pila, scostandosi più o meno frequentemente dal corso
d'acqua che l'attraversa. Si abbandona subito il bosco d'alto fusto e si continua
tra arbusti e pascoli. Si superano numerosi torrenti, o loro alvei, incontrando
spesso detriti portati a valle da slavine e da piogge alluvionali. La vegetazione
d'alto fusto è rara in quanto le valanghe estirpano la maggior parte
delle piante, ma tutta la zona è ricca di flora alpina. In particolare
nel periodo della fioritura e visibile il Giglio Martagone. Dopo questo saliscendi
continuo, quasi alla testata della Valle, l'ascesa diventa più impegnativa.
Si risale il pendio posto sotto la balza rocciosa chiamata "Gronde di
Pila", e su sentiero ben marcato e segnalato si continua dapprima con
larghe svolte e alla fine zigzag (scale di Pila), fino a raggiungere il Pianoro
sul quale si trova la Malga di Pila, q 2.010 (ore 1.50 dal fondo dell' invaso).
E' possibile evitare questa sosta, ma ne vale la pena soprattutto quando la
Malga ospita i pastori che provvedono all'estivazione del bestiame. Si supera
nuovamente il corso d'acqua che scende nei nevai posti più a monte,
percorrendo a ritroso una parte del tragitto. Rimontando un dosso, si passa
nelle vicinanze del bivacco, di proprietà dell' Azienda faunistica
Val Belviso-Barbellino, che ha sostituito tre baracche utilizzate anni fa
per la ricerca i minerali pregiati, e ci si immette sulla mulattiera del passo
Venano. Per un buon tratto la salita è molto dolce, si procede con
gradualità aggirando placche rocciose modellate dai ghiacciai, in seguito
si piega a sinistra e , nelle vicinanze di un canalino sono ben evidenti sulle
rocce le indicazioni a destra per il passo Belviso (segnavia 312 - ex n.12),
e a sinistra per passo Venano-rifugio Tagliaferri (segnavia 315 - ex n.13).
Si prende questo segnavia ed il sentiero diventa man mano sempre più
ripido arrivando, con ampie curve, al Passo Venano.
Il rifugio Tagliaferri è subito dietro lo spartiacque.
si percorre la Val Belviso
dal versante valtellinese si vede solo la bandiera del rifugio
al rifugio un cannone della linea Cadorna